Maggio 2014

 

Capire un giorno che sarai stato all'altezza di un'emozione.

Sereno notturno 31/05/2014

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Rimangono scelte mai casualità, ogni percorso della mente ci si propone di seguire corrisponde ad un distinguo.

Le anime sensibili questo lo sanno, proprio perché tali e proprio per questo ragionano come se quelle determinate scelte fossero fatte a loro stessi.

Si vorrebbe capire perché essere così sensibili alla fine nuoccia alla propria anima imprigionata nel desiderio di consapevolezza.

 

Sereno notturno

 
Cosa pensi della libertà, se non come risposta l'utopia di poterla vivere, sei per sempre schiavo se non ti riesci a liberare dalla concezione di un pensiero o di un modo d'essere.
Nasci già schiavo, rinchiuso in quel che si chiama debito del fanciullo, altri hanno pensato che tu dovevi nascere indebitato, ma sei piccolo e poco puoi fare se non andare a scuola, in quel plesso che sai già non ti aiuterà, dove troverai professori bravi ed alcuni precari, perché loro sono già stati piccoli e il loro debito aumenta.
A volte sei nella schiavitù della famiglia, inconsciamente i problemi del lavoro si mescolano con le gioie dei talk, così giusto per ridere e non pensarci, quelli lo sanno che tu la devi guardare per non pensare e ti rendono schiavo con la loro pubblicità, altrimenti non pagano i debiti, anche loro sono stati bambini e lo sanno.
Quando capisci che devi svoltare, ti sposi con quello che hai, ma i problemi sono di entrambi e non esiste talk che sopravviva quella è realtà, ti inventi di litigare perché ci si deve in qualche modo sfogare, quindi ti separi e cominciano gli stessi problemi che avevi da fanciullo e lo sai perché sei stato piccolo.
Molti il lavoro non l'hanno e nessuno ti aiuta, perché se sei stato abituato da piccolo figurati se non superi i problemi.
Questa esposizione non è portata all'estremo ma e il puro specchio, questo va rotto e manda a fare in culo chi dice che porta sfiga, tu sei tu eri piccolo certo e che cazzo di colpa ne avevo se sono nato, ma ora anche se arranco devo sapere di avere le gambe più lunghe e non le uso per ballare nei talk, ma le uso per pedalare la vita, Charles direbbe “Detesto i prati perché tutti hanno un prato con l'erba e, quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri, si diventa tutti gli altri.”
Tu non sei tutti gli altri, loro vorrebbero che tu lo fossi, tu vivi d'emozioni e di attimi, hai pensieri e quelli nessuno te li ruba. Ricorda e insegna.

 

Un sorriso mancato

Tu sei la vita, la tua stessa vita, che sia felice o no questa va vissuta cercando di trarre il meglio da essa, ognuno di noi cerca di assaporarla.
Capita poi di cercare qualcosa di non ben definito nel garage e t'imbatt
i in un centinaio di foto vecchie di anche cinquant'anni, che ritraggono vita familiare, genitori che non ci sono più, parenti stretti oppure no, questo non importa.
Ciò che ha valore e ti lascia sconvolto è capire tardi certe realtà, le afferri dalle foto dove manca un sorriso, dove magari c'è solo un soggetto che accenna al volto felice, in mezzo alle foto ne ho trovata una che sembra la stessa coppia del Principe Carlo e della Principessa Diana, con Lei che guarda Lui mentre ride, capendo in volto il momento dello sconforto... tutto trasuda troppo tardi, anche quella casa che mai era stata digerita e come ritenuta una prigione.
Alcuni stralci di scritte su fogli strappati a caso, carta che serviva per avvolgere il salume, quella marrone dei macellai, scritte con pennarelli e firmate; un diario segreto come quello degli adolescenti, ma con la necessità di non mettere il lucchetto perché qualcuno un giorno le trovasse... già io dovevo leggere e dovevo capire tutto prima, mi fermo solo ora, li in piedi quasi attonito a capire il disagio.
Volto da attrice dei bei tempi, quello almeno non lo poteva celare, anzi lo sfoggiava con eterna delicatezza.
La regola prima è mai decidere per gli altri, ma lasciare che l'emozione prenda il sopravvento.
Non so se tu gli ultimi mesi, nell'ombra di quella casa insieme ad altre persone come te, volessi farmi capire qualcosa, volevo chiederti scusa sono riuscito solo quando la tua anima non respirava più.


Sereno Notturno 26/05/2014

La campagna, mai così complice e così consapevole del giorno, ci si attrezzava come si poteva ma assicuro a tutti, quelle erano emozioni, era l'incognito l'eccitazione di non essere visti e la verità di vederla nuda come difficilmente capitava.

Giovanissima più di me, sempre quella della squadra di pallavolo, come avevo raccontato, una con cui ci si perde dietro ogni centimetro di pelle, quella dagli sguardi che incantano, pelle che vibra in un solo sguardo, non ti lascia il tempo di eccitarti che passa direttamente alla fase dello strusciamento della pelle.

Si frappone tra un pensiero ed un'azione rendendo sano ogni gesto, lei sapeva fare e la prima volta rimasi decisamente spiazzato, ma incassato il colpo affrontai fingendo d'aver capito.

“Vorrei avere un metodo per rilassarmi e vorrei correre per affrontare con decisione la partita” mi disse e aggiunse che voleva andare a correre in aperta campagna, in quel posto proprio quello che sapevamo io e lei.

Fortuna avevo gli occhi bassi sul regolamento della partita, Lei non contenta per continuare ad infierire, lo ripete un'altra volta, mi sfilai gli occhiali e lei bella come il sole disse “Sei o non sei un allenatore, allora dovresti sapere come si esprime un corpo e i propri muscoli al contatto con la nuda terra.” Avevo sinceramente lo sguardo ebete, ma l'eccitazione prendeva il sopravvento, “Quando vuoi farlo questo allenamento.?”

Sinceramente pensavo a tutto fuorché al giorno, immaginavo già la sua volontà, ma dovevo pur far finta di nulla.”Domani pomeriggio non prima delle quattro” ecco avevo un giorno per riflettere risposi va bene, ci si trova davanti alla palestra.

La stagione era ben propizia per questo, la volontà c'era il desiderio pure, quindi l'indomani ci si trovava puntuali all'appuntamento, salì in macchina e la prima cosa che disse fu che era passata in fretta da casa e non aveva avuto il tempo di cambiarsi e l'avrebbe fatto sul posto, che divoratrice d'occasioni era lei, ma era forse questo che portava il mio pensiero ad adorarla.

Musica a palla finestrini abbassati, vento tra i capelli e profumo di pelle pulita, un incanto; era poco distante, circa sei chilometri e man mano si andava avanti, non so come percepivo in lei il desiderio, forse perché vedevo le gambe serrate forzatamente mentre si passava il dito agli angoli della bocca forse ero solo io che fantasticavo, ma nel frattempo eravamo arrivati.

Volto vistosamente felice e rilassato scende dalla macchina con la borsa del cambio in mano, ci si siede e si comincia a parlare del rapporto con le compagne di squadra, bello ma forse troppo rigide al solo allenamento senza pensare alle più piccole distrazioni, “ Capisci cosa intendo vero?” intanto comincia ad arraffare dentro la borsa estraendo un telo enorme e poi il cambio, continuando a parlare si slaccia i jeans, si siede e li sfila alzando le gambe, con una moviola degna della miglior telecronaca, rimane in slip e mi guarda allungando lo sguardo e la mano. Questi lei li chiama allenamenti, per niente imbarazzata si scosta gli slip e passa le dita tra la carne morbida per poi portarsele alla bocca socchiudendo gli occhi, poi torna a frugare come io non ci fossi, presa dal frettoloso gesto e martoria quella carne che si gonfia, continua trema e trema, dopo un minuto allenta il suo contatto non prima d'aver fatto un lungo sospiro con gli occhi lucidi. “Ora mi cambio e corro vanno bene venti minuti qui intorno?” Giuro ero tra l'allibito e il decisamente eccitato, mi aveva lasciato con quell'erezione di cui non mi capacitavo.

La vedevo correre più la notavo e tanto saliva il desiderio, lei questo lo sapeva, mi voleva cotto al punto giusto.

“ Ogni tanto rallenta e poi riprenditi, cammina e respira poi inizia un'altra volta,”Questo le dicevo per darmi un contegno, in realtà aspettavo solo finisse.

Da li a poco arrivò bevendo, si sedette sul panno, schiena contro il prato in perfetto relax, quello durò quasi cinque minuti, poi esordì dicendo, mi sfili i pantaloncini, forse aspettavo quello, lei se li lascio sfilare e guardandomi aggiunse, che voleva sentire una lingua tra le cosce, stavolta non potevo rimanere con l'eccitazione, anche se avevo il timore di si, lei desiderava la lingua contro la carne, voleva che dolcemente la mordessi e così lo feci, mi strinse la testa alle sue labbra per poi capovolgermi e sdraiarmi.

In un solo attimo lo estrasse e non lasciò il tempo di capire, si buttò a capofitto sulla dura carne, mentre intravedevo il contorno del suo culo che si muoveva, lei sopra con sapiente delicatezza, lo assaggiava fin dentro la piccola fessura che pensavo, talmente era stretta le avrei procurato dolore, esitò un solo attimo poi sparì tra la carne, mentre le mie mani ne lambivano la consistenza del seno.

Felice, che dire era così, non per un posto in squadra, ma perché lei era così amava la vita e il più piccolo desiderio le rendeva emozione, poi poteva essere schierata o no in squadra, lei era felice comunque.

 

Sereno notturno

Non si può fare morale, tutto è illegale se non trattato col dovuto rispetto

Sereno Notturno

Lei si staccava ogni pur piccolo riflesso di piacere, si mordeva fino allo sfinimento, pensando a quel lento continuo infrangersi di carne.

Lui la divorava, i suoi occhi e le sue mani diventavano morsa pericolosa nella quale stringersi ed, invero, lei non avrebbe desiderato altro che trovarsi ad averlo come una seconda guaina addosso…aderente e pesante.

Pelle su pelle ed incroci di seta che scivolano dentro la carne umida, intrisi piaceri che infondono fragranza nella testa, fin dentro la mente, dove rimbomba l’eco del piacere di darsi.

Stanza segreta d’incontri, giochi di luce e fragranze suadenti d’incensi inebriano nervi e pori in un sussulto sincrono. Darsi ed aversi, prestarsi, vendersi.

Comprare l’attimo come simbolo fallico da trattenere tra i ricordi, grosso feticcio che incarna i piaceri e ne fa durezza d’emozione, incastonato tra quelle labbra rosso fuoco che ne scivolano fino in fondo.

E nella stretta di un orgasmo, devastarsi! Madidi, sgualciti, trasfigurati di respiri ed affanni, pelle ansante, intrecciarsi. Trame di odori misturarsi, aleggiare, propagarsi.

 

Sereno notturno - Eros e Thanatos. Conditio sine qua non.

L'entrata

Debbo spesso parlare ed altrettanto comprendere, perché mai come ora serve quella cristallinità che contraddistingue.
Pingue di desideri ed altrettanto abbondante di emozioni, quasi a
sgocciolare pensieri che si inerpicano sulle
forti volontà; ruvide mani che brandiscono la pelle, quasi a renderla succube del pieno del piacere, rovistando dove il giorno lascia i ricordi alla notte.
Vale il momento di capire quanto siano distanti i pensieri o i modi d'approcciare, eppure lo sguardo è quello intenso di chi tramuta una sensazione in un orgasmo, ciliegia di piacere dove poter succhiarne il nocciolo, fino a sentir serrate le gambe ed inondare il volto.


Sereno Notturno 19/05/2014

17 Maggio 2014

Mi è passata nella mente un'attinenza tra la politica e l'amore, scontato dire che in politica ci si debba mettere amore e in amore molti mediano, la cosa più sconcertante è che in entrambe le figure nel momento del bisogno
sono pronti a fare promesse che sanno non manterranno mai.
La conoscenza porta al capire.
Ecco in politica non puoi decidere solo tu chi può fare al caso tuo, in amore hai l'evidenza ed in base a quello decidi come stare bene.

Sereno Notturno

Cammini sempre un passo accanto all'altro, cercando di schivare la strada impervia, sei così attento alla tua vita che quasi non la vedi scorrere , eppure è li che ti indica di alzare la testa perché hai davanti non solo una strada nuova, ma tanto traffico nella mente.
Continui invece a guardare le buche, imbocchi una strada sterrata e quando alzi la testa ti sei già perso all'incrocio, non ascoltando nessuno hai seguito l'istinto di sopravvivenza, ma non hai fatto viverre le emozioni.
Ora a cosa ti servono, se non sai a chi offrirle.
Alza sempre la testa e se hai paura della strada, fermati e chiedi aiuto, trovi sempre qualcuno che te la indica.

Foto di una mia cara amica, grazie.


Sereno Notturno 15/05/2014

Vivere aiuta a capire e capendo si tollera l'ignoranza

Cosa può essere definito speciale se non un cammino che si intraprende con la pura volontà e i densi colori dell'anima.

Chi può decidere se qualcosa o qualcuno è speciale, se non dai segni tangibili sulle anime; ognuno è speciale per qualcosa forse altri sono quel briciolo più sensibili ai desideri o perseverano molto di più nel cercarli.

Desideri che si fanno graffianti al contatto e pressanti quasi a pulsare nella mente, solidità della carne che si addentra nei piaceri dell'emozione, perchè quella va sempre ricercata e intravista in uno sguardo.

 

sereno notturno

Sereno Notturno 11/05/2014

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Nino Dobrosavljevic - Time with Dali
Not for Sale
Framed
16 by 20 in.
Oil on Canvas

Prese tattili

Pizzicare le sottili carni
mescolandone l'umore.
Stringere i polpastrelli
fingendo di lasciare la presa.

Poi ad occhi socchiusi
entrare nel labirinto del climax.


Sereno Notturno 07/05/2014

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Era quella la bramosia che celava l'evidenza, liquido impatto sfuggiva alla presa

E cola dalle labbra il desiderio come un sacrificio,
ché t'immolo sull'ara delle mie ossessioni
tra il tormento ed il mio morso


Strette vie di fuga sui fragili germogli, coronano l'invadente bocciolo che si dischiude al passaggio consapevole

Schiudimi nei petali
sgualciscimi
mescolami di nuovi odori
_i nostri
confusi in miscela

Repentini scambi che lasciano confuse le tracce, guizzanti spasmi che liberano le ancore di un assalto al corpo. Sentimi pelle che si fracassa al cospetto di carne dura

Mostrati!

Consacrami di fiati e respiri
di pressioni
e dilatami
tatuami le prese salde delle mani
e le impronte dell'ingordigia

Il fine cospetto che ne verifica l'essenza rimane essenza dilatata e l'emozione ne fa consistenza su quella carne rovente di sensazioni.
Torpore nelle cosce che languono orgasmo, ora sei...

Fammi vedere il piacere.

 

 

Sereno Notturno e Eros e Thanatos. Conditio sine qua non.