Settembre 2014

Rasoio
 
Il filo
quel filo
l'ennesimo filo di quel discorso
senza un filo logico
fila però agli occhi di chi non vede
e sibila potente vicino alle orecchie di chi non sente.
Tu sei il discorso di chi non è coerente
fai chiarezza nella tua mente.
emotivamente rimarrai perdente.
Tienilo a mente.
 
Sereno Notturno

Settembre 2014

Le anime provate e che hanno subito, il più delle volte si chiudono a riccio. Questo forse solo per difendersi dalle proprie paure.
 
Sereno Notturno

Settembre 2014

Criticamente me stesso
 
Un percorso porta a capire quanto sia piacevole e vero possedere una nota di stile e saperla esporre.
Non tutti riescono, nemmeno chi crede di averla innata col corredo d'istruzioni per l'uso.
 
Sereno Notturno

 

Settembre 2014

Self man
 
Difettoso ma non dalla fabbrica. 
Tipico dell'uso serrato e smodato di gran parte d'anima.
Il continuo cercar di migliorarsi provoca un desiderio troppo profondo di spigoli d'emozioni.
Chi ne fa parte non si accorge e, se non viene evidenziato dall'esterno, rischia il dissolvimento in silenzi precari, cadendo nell'abitudine.
Questa è deleteria.
Fuggire da questa forma di esistenza, aiuta a capirsi.
Urge terapia della mente.
 
Sereno Notturno

Settembre 2014

 

 
Le scelte sono qualcosa che non puoi scegliere, le devi fare.
Quando le hai fatte, hai portato un cambiamento nel bene o nel male.
 
Sereno Notturno
 
Christian Schloe

www.lulu.com/content/15253512

 

Buon pomeriggio, che ne dite di acquistarne qualche copia...

In mezzo li proprio in mezzo da qualche parte ci sono pure io, con grande felicità.
 
Sereno notturno

Settembre 2014

Quali siano quei desideri stonati, che lasciano brividi di pura insicurezza, forse solo il tempo ghiotto di verità é in grado di raccontarlo. Quello strano solletico tra pensiero ed azione, che non combina reazione. Spiccata voglia di far tornare pura emozione.

Sereno notturno

Settembre 2014

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Legami
Cosa porteresti in dono, di così sublime da non scordarlo più.
Forse l'intima possessione, quella che si scalda al precipitare dell'incontro e ne fa gioia intrigante tra pelle e desiderio.
Perché sei pelle e desiderio, intimità e approccio.
 
Sereno Notturno
 

Settembre 2014

Portava a spasso il tempo, quando in realtà era lui a doverlo prendere sotto braccio. L'uomo mollò la presa sperando di non perdersi nel buio.
 
Sereno Notturno

19 Settembre 2014

Controllo istintivo
 
Ogni momento vissuto é un emozione realizzata.
Per questo non esiste miglior emozione se non quella che passa attraverso gesti semplici.
 
Sereno Notturno
 
 

Ho paura di quella tenerezza, di quel batuffolo di cotone che ti tiene nell'angolo morbido. Troppe volte essere in quella bambagia, la mente si isola dalla realtà, fatta di azioni e di reazioni.
 
Sereno notturno
 

 

 

Sempre la sera ha quell'odore di pulviscolo esistenziale.

Quel desiderio di capire cose e lati che di me stesso non comprendo.
C'è da intuire o solo vivere
Solamente intuire vivendo.
 
 
Sereno Notturno
 
 

Quello che uccide non è il tempo, ma la perdita di un continuo desiderio di conoscenza.
 
Sereno Notturno
 

 

Puoi volere, essere o stupire, puoi essere tutte le cose insieme o nessuna. 
Discreto volere di un momento fatto di gesti, esile sentire di una sensazione fatta d'emozione.
 
Sereno notturno

 

Piaceri nascosti

 
Tutto quello era percettibile, ogni singola esistenza, qualunque movimento.
Ritornava la stessa estasi e il medesimo piacere. Nemmeno il tempo di essere preda, già eri cacciatrice, cercavi l'impossibile dentro quella tana fatta d'orgasmi.
 
Sereno Notturno
 

Sentire quelle labbra pura intimità e sfogliarne i delicati sentori
 
Sereno notturno

Preludio
 
Divorato dalle essenze di quel corpo che riempie gli attimi, seguo le tenere linee dei fianchi, sino a stringerne la carne.
Rimani così nuda di spalle, noncurante della presenza che assottiglia i passi. 
Senti il respiro vicino all'orecchio, tutt'intorno quel buio preda della complicità.
Quello è l'attimo
Prima dell'affondo. 
Nelle parole di cristallo, che senti, vivi e che lasciano quel sano retrogusto d'orgasmo.
 
Sereno Notturno

Quella sana mente che resetta ogni spicciolo di pensiero e la tramuta in splendida estasi.
 
Sereno Notturno

Carne tremula
 
Potrei ascoltarmi per ore, sarei monotono con me stesso.
Dovrei vibrare di eterno sorriso indecente
ma farei la parte del folle.
Giocherei volentieri con le mie dita
sino ad intrufolarle nel desiderio altrui
mi guarderesti con elevata indecenza.
Allora sbircio in silenzio
il lento schiudersi delle cosce
aspettando tu chini il capo 
alla ricerca dell'estasi animale.
 
Sereno Notturno

Nessun corpo è tanto ignudo, quanto una mente complice.
 
Sereno Notturno

Sensazioni che servono
 
Dimmi come vivi
gli squarci di solitudine
che affiorano in pelle
senza affondo.
 
Dimmi come ti senti
dentro quelle maree
fatte di silenzi
naufragati in parole.
 
Dimmi dove vuoi essere
tra mille tormenti
che si celano
nella notte buia.
 
Dimmi perché
deve esserci timore
di violare 
un'emozione crescente.
 
Sereno Notturno
 

Si viaggia talmente vicini da aver presagio che tutto ciò sia dovuto.
Poi qualcuno scegliendo sempre la stessa strada, si perde nell'abitudine.
 
Sereno Notturno
 
 

Dovendo scegliere
tra l'eccezione e la regola non ho dubbi.
 
Sereno Notturno

Non potrai mai essere nessuno agli occhi di chi crede d'essere
quindi lasciamoglielo continuare a credere.
 
Sereno Notturno

Puoi salire e sentire.
Potresti capire e volere
Sicuramente desideri e pretendi.
 
Sereno notturno

Emozione senza fine.
Non scolora un pensiero e non intorbidisce un gesto.
 
Sereno Notturno

Questo il tuo silenzio, fatto di movimenti.
Il tuo essere emozione, vissuto sui momenti. 

Sereno notturno

Istinto

 

Zoccola, veramente una gran puttana. Il giovane aveva detto la sua riguardo all'ammagliatrice, dopo averla messa ai ferri corti, facendole bere una mezza bottiglia di whisky. Voleva far comprendere ai suoi amici di cosa era capace tutto il santissimo giorno, gesti movimenti ed ammiccamenti. Marta era il suo nome, ragazza tosta, fisico atletico, con tutte le forme al posto giusto. Una specie di aquila, pronta a planare e depredare i cuori altrui, per poi lasciarli svuotati del loro contenuto. Titubante come sua abitudine, stronza con chi non le dava filo, ammagliatrice come poche, semplicemente puttana come insegnamento da lunghe generazioni. Rigorosamente vestita con maglia e gonna corte, l'avevano vista sempre così, qualcuno giurava pure d'inverno. Il padre un umile operaio di una ditta di filamenti di rame, la madre quasi sempre in casa sua, il più delle volte di altri, lei nullafacente, al massimo qualche serata nel night club della provincia umbra. Oramai a detta di tutti era una classica “boccia persa”, cioè quelle persone che le si deve tenere così, non potrà migliorare se non l'ha fatto sinora. Nessuno capiva cos'era successo quel giorno tra lei e la madre, letteralmente un vero litigio, con tanto di parole grosse e qualche sberla ben assestata.

Fino a venti minuti prima l'avevano vista sul balcone, a sedere con le gambe incrociate, metteva in mostra i contorni degli slip di pizzo che uscivano dalla gonna corta. In mano un coltello senza denti e un kiwi maturo nell'altra. Jack Daniel appoggiato al pavimento, lo teneva come i bambini fanno con l'aranciata, beveva di tanto in tanto, nell'afa soffocante di quel pomeriggio estivo. Si sentiva italiana a tutti gli effetti, anche se la madre era originaria dell'est, quello era però da sempre il suo habitat naturale, ai piedi del monte. Gli abitanti del paese avevano una venerazione per lei, specie gli uomini; era la gioia dei bambini coi quali scherzava e rideva, la delizia degli adulti nel mostrarsi per com'era, diciamo molto altruista. I mariti fingevano di non conoscerla quando erano in giro per il paese con le mogli, ma trovavano sempre una buona scusa per girare lo sguardo. Un bel giorno fermò una coppia di mezza età, conosceva bene il marito e pure sua moglie Elvira. Li fermò in mezzo alla strada andando loro incontro, chiedendo come mai, il marito si comportava così liberamente quando non era con la moglie, lasciandole andare anche pacche sul sedere. La moglie rimase ad ascoltarla e sbigottita dai discorsi spalancava gli occhi. La frase con la quale si rivolse all'uomo fu alquanto esaustiva: “Dobbiamo parlare a lungo io e te, dovevo capirlo che c'era qualcosa. Lo intuivo dal modo di comportarti ogniqualvolta entravi in casa, Spiegami, che cazzo ti manca da dover cercare altro fuori”, il marito rimase a bocca aperta facendo la parte da perfetto beota pentito. La giovane donna, nella sua sfacciataggine sembrava divertita d'aver rovinato la quiete domestica. Aveva un perfetto piano col quale agiva, tanto da continuare ad istigare l'uomo con lo sguardo, appoggiandosi vicino al suo sedere, voleva carpirne le reazioni.

Quello era il suo modo di essere, perfetta troia di sempre e nulla l'avrebbe cambiata.

 

Sereno notturno