Novembre 2014

Cinico
La crudeltà del silenzio, rimane l'unico mezzo per far scendere dal podio un vincitore di frodo.

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Novembre 2014

Rimango ad ascoltarmi
Ci si ferma poco a pensare, il più delle volte si è presi dall'euforia.
Arrivano poi, gli arretrati dei pensieri, ti fermi ore e ore, capendo che ogni minimo pensiero, è collegato a un altro, come un piccolo domino dentro la tua mente. Ti liberi stai bene e vivi. Franco

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Novembre 2014

Questa è la mia pagina facebook, vi aspetto.

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Novembre 2014

 

Cala il sole

Scusa allora tu riesci a piangere, come tutti noi?.
Si in silenzio, e sempre, nello stesso posto.
Scusa ma qual'è questo posto?.
All'ombra delle mie emozioni.

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Novembre 2014

Essere amico e andare d'accordo con tutti è una vera impresa.
Il punto fermo è esserlo nei propri confronti.
Dobbiamo diventare l'amico di noi stessi e interagire con il nostro essere, solo così avremo un approccio con gli altri.

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Quayola captives
We helped artist David Quayola with his newest piece of the captives series. The sculpture was printed in one piece by voxeljet in Germany and is now exhibited at the ars electronica in Linz. (artist statement)

Novembre 2014

Chi stimola la mente, sa fa godere l'anima

Sereno notturno

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Novembre 2014

La monotonia è insita, nella persona che non decide di cambiare.
Buona giornata 

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Novembre 2014

Al maligno, disturba la conoscenza di chi, con semplici parole, espone soluzioni che sono sotto gli occhi di tutti. 

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Novembre 2014

Oggi

Non potremo mai capire sino in fondo, perché così va.
Sicuramente possiamo fare tanto questo si.
Quello che però, può scatenare una presa consapevolezza è talvolta indicibile. Ciò che fa rimanere impietriti, è quello che molte donne sanno, vivono, stando in silenzio tra quelle mura del silenzio, o in quelle vie di una città distratta, troppo distratta, aggiungerei menefreghista.
Uomini che si sentono potenti, incapaci loro stessi di piccoli gesti, come capire..
Sono, potenti solo nella violenza cruda, dura, in quella città che consacra criminali, per il solo fatto di non voler agire. Basta interagire, si basta quello.
Quindi invito le Donne a interagire e a non aver timore, ecco adesso si, lo dovete fare, siete quello che di più caro ci sia sulla terra. Non lasciate che cimici della violenza si avvicinino lasciando quel puzzo di schifo addosso.

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Novembre 2014

Passa un attimo da me

Una mia amica, in un post, oggi ha ricordato la cara figura di suo nonno, qualunque sia il rapporto, penso ci si debba aggrappare spesso a loro. Alle loro vesti, ai loro modi di dire e interpretare la vita. Vogliamo chiamarli altri tempi? Può essere... non esistono scuse, per la bontà, per le emozionie per l'insegnamento. Sono insite nelle anime pure e vere. Cosa vuol dire, che ci sono nonni, padri madri sorelle differenti per tempi diversi? Siamo noi che non apprezziamo gli insegnamenti di chi, vorrebbe solo farci capire come si affronta la vita. Ogni tanto mi balena in testa un desiderio, riavere mia nonna, sarebbe sicuramente quella di allora con gli stessi insegnamenti dati a me, quella che fa da padre e madre. Quella che urla a trecento metri per farti rincasare, perchè c'è freddo nella stagione autunnale e non puoi stare a giocare con la terra tutto il pomeriggio. Quella che ti copre quando sei nel divano, senza tu te ne accorga. Sicuramente userebbe ancora l'uovo per rammendare le calze lise. poi te lo sbatterebbe a mano, per il piacere di farlo. Ho spesso quel desiderio di tutto ciò, moderna coi metodi antichi. La chiamavano generale, aveva messo in fila tutti i fratelli più giovani di lei, prendeva, faceva e alzava i toni, loro sapevano che senza di lei quella caserma di casa non sarebbe potuta andare avanti. Così è stato. Franco

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Novembre 2014

Se agissi diversamente da come penso, ci sarebbero persone più contente, meno consapevoli però di quale sia realmente la mia anima.

Sereno notturno

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Novembre 2014

Come la vedi
Se ti fermi di fronte ad una tua ragione
Quella, per te lo è veramente
Potrebbe essere invece presunta tale
Quindi stai perdendo tempo
Intorno ad una presunta verità.
Nello stesso momento
Potresti cercare un'alternativa valida.

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Novembre  2014

 

Spesso si arriva oltre il respiro, perchè tutto è foga, necessità, desiderio. Ogni movimento è espressione di un corpo che infonde seduzione. Ogni parola spiega un modo d'essere e ne cattura emozione altrui.

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Novembre 2014

Le decisioni sono sempre il frutto di una complicità.

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Novembre 2014

Cos'è la normalità, qualcosa, cui tanti danno per necessario.
Noncuranti che l'essere fuori dagli schemi darà sempre visioni di vita diverse.

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Novembre 2014

Lezione di un gesto

Lei voleva lezioni che probabilmente già sapeva, cercava di capire ciò che lui stesso forse per la franchezza del muoversi o la tranquillità con la quale assorbiva gli istanti dei loro incontri, gli veniva naturale. Scaturiva una specie di sfida attraverso gesti parole movenze, lei nel suo passato... aveva imparato benissimo tutto, lo voleva però centellinare.
Ogni incontro una sottile lezione della carne, vibrazione di quei gesti che normalmente si fanno, che assumono risvolti differenti in base alla differente emozione.
La prima sfida fu il luogo dell'incontro, subito si pensa dando per scontato, lenzuola morbide di quel cotone leggero, niente di tutto questo. Lei di cose simili non ne voleva sentir parlare.
Nacque l'idea madre: l'appuntamento doveva essere in un luogo abituale dove il fine settimana era affollato di visitatori, cosa che non accadeva in giornate come il martedì o il mercoledì, ideale per il tentativo estremo.
Veronica (questo il nome di lei) era al corrente che Sergio (l'amante) aveva una conoscenza importante, perno su cui muoversi, il custode, era un amico di lunga data, abbastanza simpatico, a tratti burbero ma un buon uomo e non si sarebbe mai tirato indietro a quella proposta indecente.
Questa idea la propose a Sergio che subito prese in mano il telefono, aveva sempre il numero in rubrica non solo per un saluto o per gli auguri di Natale, per qualcosa di motivato interesse; sapeva che la chiamata sarebbe stata lunga, se non altro per spiegare nei minimi particolari, quindi si limitò a domandare se il pomeriggio stesso il custode fosse al parco, lo salutò per rivedersi dopo poche ore, ovviamente non dicendo nulla a lei dell'incontro, anche perché se la cosa non fosse stata fattibile nasceva chissà quale difficoltà, a volte era capricciosa al punto tale da mettere il muso per giorni interi.
Una bella giornata di primavera, il parco ricomincia a vivere e nutrirsi di aria sottile, le siepi iniziano ad ingrandirsi e intorno profumo di fiori selvatici. Si incontrano al caffè senza pretese del parco, una macchinetta che aveva visto più persone lei passare che un vero bar del corso.
Pareva un complotto, visto il bisbigliare tra loro, nulla di tutto ciò, anzi lui ascoltava quasi divertito.
Non succedeva mai niente d'importante li dentro, scambi di chiacchiere con le guardie forestali, per poi trovare il parco affollato il fine settimana di famiglie per far giocare i bambini, quello era un parco che conteneva all'interno un giardino immenso, di un casato antico, dove ci si andava solo con la guida per paura venisse rovinato quel chiaro esempio di bellezza antica.
Ecco proprio li dentro Sergio voleva andare, sicuramente non sarebbero stati minimamente disturbati e anche il custode avrebbe rischiato meno. Ci mancava pure una denuncia e assolutamente questa era l'ultima cosa che voleva, dopo anni di onorata carriera.
Rideva sotto lo sguardo da duro, forse nemmeno lui sapeva dire di no ad una richiesta così sessualmente esplicita.
Si misero d'accordo per il mercoledì alle quindici e trenta, sarebbe stato in quel bar per lasciare le chiavi, una pacca sulla spalla ed un grazie infinito.
La gioia Sergio non riusciva di certo a contenerla tanto che subito chiamò lei, messa al corrente di tutto e deciso il giorno, l'euforia dilagava.
I giorni passano frenetici e si avvicinava quello atteso, era già Martedì e sapere di andare in quel posto che lui conosceva sin da bambino lo eccitava al massimo, pensava... chissà quanti altri l'avranno pure pensato.
Giorno fatidico lei è tranquilla, espressione da innocente delle favole, in quel castello della perdizione, entrano nel parco come tante altre volte, da persone qualsiasi, poca gente a quell'ora con quel caldo.
Si sedette ad aspettare, mentre Sergio andava a prendere le chiavi, immaginò lei che frugava nella sua gonna ad assaggiare l'istante prima del piacere.
Il custode era li sembrava volesse guardare con chi era Sergio, visto che allungava sempre lo sguardo in quella direzione, Umberto, il nome del custode lo lasciò e mentre aveva ancora le chiavi in mano disse “ Mi raccomando”. Sergio annui aggiungendo... “Tranquillo, non voglio metterti nei casini”.
Capita di rado una situazione del genere anzi mai nella vita, la carne prende mente e corpo e lascia traccia sua in gesti folli.
Si sentivano i padroni del parco, entrarono chiusero il cancello col lucchetto dietro loro e si addentrarono, il cortile immenso con l'enorme serra per mettere a dimora le piante d'inverno, il lungo percorso ghiaioso che arrivava ad una fontana asciutta, da li il parco interno.
Da quel momento nessuno sarebbe stato in grado di vederli, camminarono e lui in continuazione pacche sul culo a lei, con gesti delicati lei si tira su la gonna a mostrare i segni sulla carne coperta solo da quei brasiliani che sapeva eccitare lui, si leggeva nel volto di Veronica una predisposizione al piacere mai percepita così violentemente, lui felice di quello stato.
La donna si fermò a riposarsi un secondo accanto a quelle colonnine in cemento antiche, verdastri dall'umidità e si alzò la gonna mostrando a Sergio il suo stato di piacere.
Insinuando un dito dopo averlo intriso negli umori che uscivano dalle sue labbra e con fare da vera porca mostra a lui il gesto mentre se lo porta alla bocca, un dito poi due e poi “ Vieni qui ti aspetto ho desiderio d'essere leccata, voglio essere porca come non mai, qui dove non ci vede e sente nessuno, anche le urla sono nascoste dagli alberi, voglio godere nel sentire la lingua”.
Non aspettava altro, sfila a lei i brasiliani e si inginocchia verso il suo pube, profuma di quell'intenso piacere che solo labbra vogliose sanno, lei lo afferra per la testa e non lo lascia respirare, sente i fremiti di quell'orgasmo e lo vuole urlare il più tardi possibile, ma esplodendo quasi a bagnare il volto di lui.
Si lei sta godendo e lo dice a voce alta, trema nelle parole e nei gesti, prende quasi fiato sentendo il cuore a mille, il clitoride le da fastidio da tanto è stato martellato da quella lingua, gli occhi lucidi di Veronica e sensazione d'irrigidimento martellante per Sergio.
Veronica stronza finge di non vedere... “andiamo” dice lei.
Sembra siano fuori da ogni regola, proprio in quel mondo remoto dove chissà quante persone nobili avevano fatto altrettanti gesti di nobiltà sessuale.
Si avviano dentro un'insenatura probabilmente una specie di terme, metà coperta da una tettoia in roccia e metà dagli alberi, con l'acqua a filo del selciato coperto da fiori di loto. Il custode aveva detto a Sergio che avrebbero una piccola barchetta, potevano prenderla ed addentrarsi, così fecero.
Temperatura calda propizia per il momento lei si libera dalla camicetta, lasciando ballonzolare fuori dal reggiseno bianco un seno splendido, una terza misura, bello sodo su cui spiccavano capezzoli irti ed areola larga e scura.
Splendida favola pensava Sergio.
Sente la mano di lei frugare nella patta dei pantaloni, slacciandone i bottoni, scolpendo con le mani quell'arnese così duro da non riuscire più a stare li dentro.
Smettendo di remare lui si sdraia e lei apre la sua bocca come per inghiottire tutto il possibile, quasi a soffocare, visto che lui cerca di spingerne il movimento assecondando i suoi denti nell'affondare la carne.
Veronica guarda quel membro rigido e guarda lui all'estremo dell'orgasmo aumenta il ritmo con la bocca e la mano, viene letteralmente inondata dallo sperma di lui, se lo lascia sulla lingua e poi ripulisce con dovizia e devozione.
La barchetta s'insinua tra gli alberi bassi, rumore assordante delle rane non abituate ad essere disturbate.
Serenità.
Tranquillità.
Fuori dal mondo e dentro a quello antico.
Cinque minuti senza quasi remare, arrivano a destinazione in quella giunga di alberi, lei sente quasi freddo, Sergio lo capisce dai capezzoli durissimi, fa cenno a lei allungando la camicetta, Veronica guarda e poi sussurra: “Quando mai tornerà a capitare”.
Arrivati, trovano quasi una spiaggetta di terra un patio al coperto con sedie e divani tenuto bene, forse una manifestazione la settimana prima aveva lasciata intatta la dolcezza del posto.
Loro sono di una tranquillità invidiabile, Sergio fa il gesto di sdraiarsi in quel divanetto, mentre lei si guarda intorno e sembra quasi perdersi alla vista, la sua voce a ricordare a lui che Veronica c'era, in quel momento gli venne in mente quando lei diceva, di non sapere gesti e movenze e non avere troppa pratica col sesso, era una scusa? Oppure un sano desiderio di qualcosa che andasse oltre.
La donna lo spoglia, lo libera dai pantaloni e slaccia la camicia ma gliela lascia indosso, chiaro segno di possesso e lo prende letteralmente, sforbicia le unghie nella carne e ne lascia i segni morde fino a sentire lui urlare, si ferma solo quando sente il suo sesso tra le mani di lei, rapito martoriato usato in tutta la sua lunghezza. Centimetri di carne rigida pronta per lei che aprendosi le cosce lo fa entrare sino in fondo alla radice, non contenta lei si apre ancora per non perdere nulla, facendo segno a lui di violare il suo pertugio, quello stretto pensava lui.
Sinceramente vuoi la condizione l'emozione, l'ambiente o il desiderio puro, quell'insenatura era più aperta che mai per cui avendo l'asta così bagnata si fece largo presto... lei lo inghiottì nel corpo, avida com'era non lasciando intravedere nessun segno di cedimento... Sergio a quel punto si sfoga dando colpi sempre più forti dentro a lei e chiamandola porca gli sembra d'aver aperto un altro mondo, a lei si accendo le pupille mentre lo guarda e dice sfondami il culo voglio essere porca con te dentro.
Non riescono a fermare nessun istinto e nessun orgasmo, quelli nemmeno li contano, ma sono spossati di quella stanchezza mai provata prima.
Sono talmente sudici e fradici da annusare e sentirne l'odore sin da lontano... il loro orgasmo.
Riposano, poi con calma si rivestono, lei senza reggiseno e brasiliani, si china davanti a lui per fare la pipì, in quella posizione con quelle labbra aperte lui non resiste e gli si piazza davanti chiedendo a lei di masturbarlo con la mano, lei si sente aprire, a quel punto l'ultimo desiderio perverso e la proposta a Sergio subito accettata.
Si sdraia e invita lui ad entrare con due dita in alto sopra al clitoride e spingere muovendo forte la mano, lui intuisce, attimi di pazienza e di sfregamento continuo, ancora e poi ancora, quella è pura follia. Il culmine, un misto tra un'abbondante pisciata ed un grosso orgasmo. Lei quindi era quella che non sapeva nulla del sesso, aveva lasciato credere a lui.
Si guardano e ridono, con calma si rivestono.
Il ritorno da perfetti turisti guardando quello che si erano persi prima, scoprono pure degli alberi secolari ed entrambi hanno lo stesso sussulto, vivevano bene ai tempi antichi, una dimora di pace senza pari.
Lo squillo del telefono rovina la tranquillità, è il custode che li invita quanto prima ad uscire, avevano avuto una grossa grana al parco, senza spiegare nulla riaggancia.
Fanno tutto il percorso a ritroso, si incamminano nel viale del parco, lasciando sulla loro destra l'enorme serra colorata, riaprono il cancello e si assicurano di richiuderlo per bene.
Giusto il tempo di fare cento metri in direzione del bar vedono i lampeggianti, ma non sono quelli delle guardia forestale le sirene nel parco esterno a mezzo chilometro da dove sono loro, nella stessa direzione del bar, proprio dietro c'è un canale colmo d'acqua, trafelato e sconvolto il custode si avvicina alla coppietta e comincia a spiegare, non prima d'aver chiesto loro le chiavi ed assicurarsi fosse tutto a posto.
Sergio fa un cenno di si con la testa, nello stesso tempo chiede informazioni sull'accaduto
Intanto un caffè spetta a loro quasi di diritto dopo le fatiche.
Con calma relativa, vista la preoccupazione di tutti si siedono, il custode comincia a spiegare che il fratello di una coppia anziana era andato da loro sconvolto, era in giro per il parco con la sorella, poi si sono ricordati di non aver preso le sedie e il tavolino, si era messo d'accordo che avrebbe fatto il giro con l'auto per il sentiero ghiaiato e poi ritornato li, le avrebbero tirate fuori dalla macchina, tempo venti minuti circa, lui torna ma non trova nessuno, allarmato, sicuro di aver risposta chiama il cellulare ma nessuna risposta.
Lei non era la persona che si allontanava e se lo aveva fatto c'era qualcosa di particolare e strano, soffriva d'esaurimento, ma nulla di così grave.
Hanno così cominciato le ricerche intorno al parco specialmente vicino al luogo dell'ultimo incontro, più avanti trenta metri la donna deve essere caduta, inciampando, sbattendo la testa e finendo nell'acqua non più alta di venti centimetri ma fatale per lei.
Il fratello anziano a fatica respira quando gli hanno riferito l'accaduto, quindi hanno dovuto chiamare due ambulanze e poi ovviamente i carabinieri e la scientifica.
Il tutto mentre loro erano perfetti ignari di ciò che succedeva.
“Sinceramente una giornata diversa e diversamente vissuta da tutti anche per me che faccio il custode da anni, una cosa del genere fortunatamente non era mai successa, poi che dire i due anziani venivano qui spesso”.
“Questa è la vita, dispiace tantissimo ma non ci si deve fermare comunque”. Guarda e strizza l'occhio.
Veronica gli si avvicina e dandogli la mano lo ringrazia, lui la guarda e le dice “Spero vi sia piaciuto il parco”lei sorride.
Sergio lo saluta e annuisce.

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"Face of the Future" Allure Magazine November 2009 by Marilyn Minter

Novembre 2014

Alcuni gesti non si possono comprare, altri non sono in vendita.
Mescolata, rimane la realtà di un'emozione.

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Novembre 2014

Disdicevole
Freddi calcolatori, pronti come arpie, a discapito di persone. Cogliere il loro punto debole. Penso che questo nella vita non pagherà mai.
Eppure il genere umano sembra partorire in maniera esponenziale questa realtà.
Non avrà mai fine l'ignoranza. Resta l'illusione per chi la perpetra di essere furbo nell'attuarla. Franco

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Novembre 2014

Credo, si debba essere meno cerebrali.
Questo lo richiede la vita, il tempo, il fisico e l'essenza.
Credo non ci sia più spazio per le cose complicate.
Troppo spesso ci si ammacca l'esistenza.
Come un frutto caduto dall'albero.
In realtà, quello lo puoi sostituire.
Una mente complicata invece è difficile snaturarla.

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Novembre 2014

 

Preferisco carpire che capire, essere che esistere. Volere che desistere.
Per tutto il resto il mio psicologo è al corrente.
Ci confidiamo spesso, ma di solito non mi salda la parcella.
Franco

Sereno Notturno

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Novembre 2014

Conoscere quelle trasparenze e viverle.
Interpretare quelle movenze e farle proprie,
Sono quei gesti che accelerano il desiderio di possesso.

Knowing those transparencies and live them.To interpret these movements and make them their own,Are those actions that accelerate the desire to possess.

Sereno Notturno

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Novembre 2014

Abbiamo tutti qualcosa da imparare, sperando che il maestro, non pensi di saper già tutto. Franco Pancaldi

We all have something to learn, hoping the teacher, do not think you know how it all. Franco Pancaldi

Sereno Notturno

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Novembre 2014

Si deve leggere semplicità
per essere capiti.
Io sono tanto complicato.
Ma, vuoi mettere, le menti che incontri sulla tua strada

Sereno Notturno

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Novembre 2014

Pura
Semplice sembrare essenza, difficile essere consistenza.
Eppure, ciò che muta nella mente, andrebbe a vantaggio dell'anima.
Concetti impraticabili, da chi ha assenza almeno di un briciolo di consistenza.

Sereno Notturno

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Novembre 2014

Se poi ti dovesse piacere, a quel punto, ti troveresti in mezzo a quel vortice dell'esistenza, che prende il nome d'emozione.

Sereno Notturno

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Novembre 2014

Rimanere sia, in silenzio possessivo

Sereno notturno

Novembre 2014

Se solo guardassimo con attenzione, capiremmo ogni sfumatura dell'esistenza.
Tutto parte dalla vita, poi dobbiamo curarne la conoscenza. Gettiamo via il desiderio di comprendere, ma vorremmo essere compresi.

Sereno Notturno

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Novembre 2014

La verità è riuscire a essere esistenza mentale, non puro e semplice vivere.

Sereno Notturno

Novembre 2014

 

Splendida bellezza

Sereno notturn

Novembre 2014

Battito mentale

Ma chi sono sinceramente, chi posso sperare d'essere.
Poi mi conosco o mi percepiscono meglio gli estranei.
Io sono estraneo a me stesso o troppo amico degli altri.
Amante dei silenzi, o delle pubbliche piazze.
Trasgressivo o titubante
Vivo cercando qualcosa che ho insito in me stesso.
Il caos mi appartiene
la vita mi pizzica i piedi.
Mi solletica le narici
Mi ringhia ogni conto in sospeso
Per questo decido per la libera scelta.
Mai un'imposizione
Ma una libera scelta
Il colore chiaro scuro di un'anima sull'altalena.

Sereno Notturno

Novembre 2014

 

Riavvolgere i pensieri

Potendo scegliere
propendo per una ricerca di me stesso.
In fondo, in ognuno di noi vive un'ombra.

°°°°°

Rewind thoughts

Given the choice
I tend to search for myself.
After all, each of us lives in a shadow.

Sereno Notturno

Novembre 2014

 

Non ci sono segreti, che sfidano il tempo. Difficilmente una ruga, un pensiero o una verità d'essere, riescono a sconfiggere la sua memoria. Vive e passa accanto al passare della vita, insinuando pensieri e abitudini.
Sereno notturno

Novembre 2014

Cosa sia un'essenza, lo capisci nel momento in cui l'apprezzi.
Poco alla volta, centellinandone anche il piccolo gesto.
Quel gradevole profumo che sta nel mezzo tra il piacere e il desiderio.

Sereno Notturno

 

Novembre 2014

Quel momento, era diverso da tutti gli altri, pure il giorno, aveva sfumature diverse. Quando entri nella mente di qualcuno, esci solamente se lo vuoi.

Sereno Notturno

 

Novembre 2014

Rimani solo alito

Non mi piace partire avvantaggiato. Nemmeno le spinte dall'esterno sono accettate dalla mia natura. Figuriamoci essere giudicato sulla base di preconcetti, o di un puro voler nuocere creato ad hoc. Così solo perchè si è deciso di remare contro.
Sono abbastanza sveglio, aspetterò al varco, ma non sulla sponda del fiume, li fa freddo. Attenderò in casa, sotto le coperte.
Sarà tutta un'altra sensazione

Sereno Notturno

Novembre 2014

Serenamente ascolti, voracemente accosti, tenacemente pretendi.
Restano gesti spalmati, in timide essenze.

Sereno Notturno

Galleria foto: NOVEMBRE 2014

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