Aprile 2014

 

Credo alle grandi sfide, la vita è una di quelle.
La puoi colorare solo riempendola di occasioni cercate e traguardi prefissati
Questo progetto è una grande sfida.
Noi siamo un gran traguardo.


Sereno Notturno 28/04/2014

Indegnamente ci si scompone con palpitante oppressione a tutto ciò che viaggia nelle vicinanze della nostra mente, riempiamo gli spazi trovando ogni varco di libero accesso, come in una giostra di pensieri ideali del momento, presupposti o scuse che non fanno altro che appesantire il libero agire.
Dobbiamo capire ciò che veramente ci rende leggeri portando la volontà di coglierne ogni più piccola essenza evitando il marasma di facili pensieri, solo così raggiungeremo l'emozione.


Sereno Notturno 28/04/2014

Troviamo il decadimento delle cose degli oggetti delle persone, conseguenza forse di un'incapacità nel rendersene conto, lasciato tutto alla merce del caso e del tempo. Ogni giorno invece dobbiamo violentarci dentro, insistendo nell'anima rude e porci come obbiettivo il miglioramento e la consapevolezza.

Sereno Notturno

"C'è un’altra in me. C'è un'altra in me che vuole uscire ma ha perso la strada. C'è un'altra in me intrappolata tra i fili sottili della paura. C'è un'altra in me che non è ciò che sono diventata. E il labirinto dell'anima si fa bosco. E il bosco notte. C'è un'altra in me che vorrebbe nascere ed io partorirla per godere entrambe di una nuova occasione." (Micaela Balìce)

La persona intrappolata non deve avere fili di paura e neppure timore del bosco, quella persona ha una bella anima, ha la leggerezza di chi vuol continuare a vivere per la propria essenza e per il proprio modo di carpirne i suoi segreti. Franco


Sereno Notturno

Quella era la pura verità, saper gestire un'emozione.
Poi c'era l'apparenza che ne discuteva sin dove portarsi.
In mezzo alle carni la tua volontà.


Sereno Notturno 26/04/2014

Ognuno in cuor suo ha sete di verità, questa scaturisce forse solo dall'avere un'anima nobile che ne scandisce gli attimi.
Piccole verità servono ad avere consapevolezze sicure, o forse avendo consapevolezze si seguono le verità.


Sereno Notturno 25/04/2014

Alla fine si è stanchi di un continuo sussurrare.
Voltando lo sguardo al di la del sole.
Ci si impone di lasciarsi trafiggere dai suoi stessi raggi.

 

Sereno Notturno 23/04/2014

Lo spettacolo del giorno, trova attrazione in chi sorride e tristezza in chi disdegna.
Sia splendido


Sereno Notturno 23/04/2014

Passi salti cammini e corri, ti fermi ed incontri persone che si sforzano di reagire a mente fredda rischiando di congelare un desiderio oppure a mente calda, quasi a soffocare un'emozione non curandosi di reagire con l'anima di chi percepisce l'attimo.

Sereno Notturno

Fusione di un orgasmo

 

Quel genere di sensualità che sa di sapone allungato sotto lo scroscio dell'acqua, insaponando con delicata lussuria e con velata maestria ogni centimetro di pelle.

Delicata femminilità che intravedi nella fioca luce di una penombra con la candela accesa, i contorni le ombre e le false luci, chiaro-scuri dilatati in profili improvvisati di un corpo che spiato crede d'essere solo.

Scoprirne i preparativi con profonda saggezza, carpirne i gesti, e tradurli in emozioni, può essere molto difficoltoso arrivare al termine dei preparativi; equivale ad un petting che mette alla prova gli abili animi.

Sapevi d'esser sola, sapevi quella fosse l'occasione di una vita e sapevi pure cosa rischiavi, ma la pelle non conosce ostacoli, l'emozione nemmeno le conseguenze, tu eri la conseguenza dell'emozione, dovevi far tuo un desiderio il suo.

Gli indumenti sparsi in ogni angolo della stanza, quasi a delimitarne il passaggio per seguirne la scia, come succedeva in molti film, io spiavo il tuo profumo, quella era la tua maglietta chiara intrisa di profumo dalla dolce essenza, quelli i pantaloni rimanenza di un tailleur grigio, quasi a contorno di una sagoma del corpo, più in la un reggiseno di quelli semplici e gradevoli al tatto abilmente raccolto dalle mie mani , un passo più avanti un perizoma di cotone chiaro, profumo di donna, di desiderio di sensazioni e vive più che mai.

Sentivo lo scroscio dell'acqua infrangersi sulla pelle giovane, sui desideri e sui pruriti che ne esaltavano le essenze, quella saponetta che delicatamente percorreva il corpo aiutata dall'acqua che ne apriva i varchi, passando dal collo e percorrendolo in entrambi i lati, scendendo sul seno turgido dal desiderio che altri mani lo percorressero, schiuma che si ferma sui capezzoli duri di desiderio, quasi a non voler scendere, come fosse latte materno.

Le mani accompagnavano i movimenti, i percorsi e gli istinti, lungo i fianchi magri in vita, nel ventre piatto, lungo la schiena inarcata dal procurato piacere, con le mani fai largo a far scorrere quella saponetta che s'insinua tra i glutei, quasi a sentirne il profumo mescolato all'intimo, scorri e spalmi la mano dal dietro in avanti sul sesso denso d'umori, gli stessi che sentivi scorrere nei pensieri, quasi ritrai la saponetta per non cancellarne gli odori, ma ormai è tardi con le dita sei dentro al paradiso che solo tu credi di percepire nell'istante, è così chiudi gli occhi butti la schiena all'indietro e voli con la sola immaginazione di essere presa da mani consistenti che allarghino la carne e i sentori, sempre più forti e sempre più imponenti, lasci andare la voce dal sussurro all'urlo, allargando le gambe in segno di tua resa, segno evidente di un desiderio d'iniziare a muoverti più forte tra la carne le labbra che assoggettate al desiderio si fanno consistentemente prepotenti unendosi al clitoride, che predominante si ingrossa quasi a scoppiare le estremità tra le dita, quelle stesse che incessantemente lo martoriano, come a non volerlo lasciare andare, afferrandolo tra le dita e stringendo pizzicando un lento desiderio. Non so forse cosa senti in quel momento, ma dovendolo tradurre con la velocità del gesto lo considero puro orgasmo, quelli che difficilmente si dimenticano nella mente. Stanca spossata ti appoggi sulle tue gambe e ti metti a sedere nel piatto doccia a gambe aperte, il vetro della doccia spalancato come le tue cosce, il tuo sesso in mostra dopo la battaglia,.

Una donna vince qualsiasi battaglia col puro desiderio varcando ogni sensazione degna d'essere colta, quello era solo il preparativo per la sera, preparato in ogni minimo dettaglio.

Inciampo in un legno

Arriverà quel giorno, in cui anch'io guarderò dal basso gli alberi, messi li irti in fila come soldatini, tra quell'odore di muschio acre misto al legno di cipresso, quello che ti entra nelle narici e non ti fa scordare dove sei, quel lento scricchiolio del legno simile all'assestamento della terra.
Sentirai dal basso le voci di chi con calma e pacatazza ricorda di non pestare quel ricordo o di ricordarsi d'innaffiare quel pensiero, sono pensieri lontani, che hanno una loro dimensione, un loro spazio, ma trovano lo scorcio di un ricordo, li in fila come l'esercito di chi non c'è, ma che c'è stato. Ritroverai chi nonostante tutto si sarà ancora mantenuto fresco nel pensiero e nel ricordo.
Rimarrai fermo immobile e non esisterà giorno diverso da altri, forse questo noi pensiamo, in realtà potrebbe essere un tributo alla vera vita.

Sereno Notturno 21/04/2014

Faticando nella lucida ebrezza il più delle volte ci si sforza a voler dimostrare, non mi piace apparire voglio essere.
Sono questo, colui che non vuole apparire agli occhi delle persone, facendo uno sforzo, sono io con i miei innumerevoli
difetti e i miei pochi pregi, ma di pregio.
Se non altro non dovrò mai cercare tra le scuse impossibili altre realtà che non esistono, le mie mancanze e i miei difetti me li cucio addosso come pelle d'altri tempi.
Certo sono differente da altri, ne sono fortemente consapevole, non esiste persona simile, sono tutto e il contrario di tutto, quando c'è qualcosa di particolare non stupisco, poi capita di fare grandi cose nelle piccole abitudini di tutti i giorni.
Sarebbe troppo facile essere simili ad altri, non sarebbe realtà dei dannati.


Sereno Notturno 20/04/2014

Dispensatrice di felicità

 

Si pensa a volte cosa possa rendere serenità nella vita forse la risposta l'abbiamo sempre sotto gli occhi e quasi mai la vediamo, altre volte la incontriamo non avendo cura e tatto da capirla subito, ma apprezzando piano piano col passare delle ore dei giorni o degli anni ciò che infonde.

L'incontro casuale, forse fortuito o, scomodando una frase di qualcuno “siamo nello stesso destino,” per chi non crede a queste cose, si dice capita piacevolmente di imbattersi in destini simili di realtà diverse, che prendono vita da culture di vario genere o modi di vedere le cose differenti.

Esiste sempre una distinzione tra ciò che è con quello che percepisci, almeno subito la avverti netta, per poi diluirla con la complicità dei momenti quasi ad essere un'unica mescola che ne percepisce le occasioni.

Agiatezza e pura complicità si diceva, ebbene si il benessere era quello, “dispensatrice di felicità,” sapeva cogliere gli attimi, difficilmente abbattibile anche se preda di avversi risvolti, ma sempre col sorriso che le spalancava la vita, anche nel sesso era sempre pronta a misurarsi con le esperienze, quelle che erano forse, diceva una sua lacuna, ma risultava come l'avesse resa forte negli stimoli tra la carne sottile e le delicate increspature, lei dispensatrice di felicità, così complice da creare le occasioni, per il piacere altrui donando puro piacere pure alla sua mente, al suo corpo ed alle sue esigenze.

Piegata su quel bastone fatto di un turgore che aveva la stessa emozione di un cono gelato dai mille gusti, come in preda al desiderio di bambina nel leccare la prelibatezza; abile nello scegliere i gusti, vorace prima che si sciolga il desiderio e abile con la lingua per non lasciare andare nulla d'importante. Guardava smaniosa come un bambino scrutava un giocattolo, con la stessa voglia e lo stesso desiderio di consumarlo, carne dura modellata da labbra di seta.

Lei dispensatrice di felicità non aveva mai saputo d'esserlo, perché nessuno le aveva dato la mera occasione di un elogio, eppure nella sua semplicità ed ingenuità, coglieva quello che mille donne forse non lasciavano capire, l'essenza dei minimi gesti, l'autorevolezza del carattere misto alla docilità col quale li portava avanti, emozionalmente complice di un sano erotico desiderio, che non si nascondeva solo nell'odore del sesso vissuto, ma nel lento scrutare con occhi acerbi, felici di scoprire.

Piccoli gesti in ogni occasione da far capire e far sua una complicità, conquistarla e viverla sul campo, quello stesso anfiteatro che prima aveva comparse scomode, quasi nauseate dall'appiattimento di un'esistenza, quasi da attori ormai stanchi della parte.

Distillare ogni goccia di complicità, nel modo migliore per raggiungere l'appagamento dei corpi mai sazi di ritrovata lussuria, sguardi, lungo scrutarsi nella vena delle emozioni, sottile linea di passaggio da una necessità inappagata e una volontà conquistata.

A cavallo tra le mille prese di quella carne che sguainata dal cavaliere ne ferisce le entrate e ne fa motivo di piacevole gusto per le diverse essenze, succo di ritrovato piacere che sembra quasi sparire dentro quelle roventi cosce e quel desiderato anfratto stretto che viola i contratti di ogni normale rapporto, ma ne esalta le qualità e i benefici.

Quasi pura semplicità che sfocia in desideri non spiegabili, alla faccia di chi se ne fotte della vita tranquilla, scandita dalle stesse regole, ma vede al di la di ogni situazione, di ogni cambiamento.

Nulla importa se sono giorni di sesso dolorante:

“Quelle notti da farci l'amore fin quando fa male fin quando ce n'è.” del grande Liga, sembravano coniate per quell'essenza e sbattetene se altri pensano che esce dai normali criteri, questa è emozione.

 

Sai essere

 

Vorrei sapere cosa sei, tranquillamente velata di consapevole abitudine.

Sapere cosa vuoi mentre secerni quel sottile piacere, che fa del godimento una grande sintesi del pensiero.

Trapela quella severa giustizia che solo chi possiede una mente soda, la fa da tramite al perfetto sentire.

Rimani consapevole di questo tuo increspare di sensuale piacere, mentre armeggi col lento desideri che ti si protende d'innanzi.

Pareva trovar riflesso in quella docile apparenza, tra aculei d'inchiostro, sprezzanti di voler buttare tutto lo scritto in un sospiro.
Sebbene quello fosse il volere, dal piccolo desiderio che si chiamava libertà nasceva una consapevolezza.


Sereno Notturno 19/04/2014

Spesse volte ci si focalizza su ciò in cui riusciamo ad avere il controllo, tralasciando quello per cui dovremmo porre la nostra attenzione.

 

Sereno notturno

Alcuni stati d'animo debbono essere vissuti, assecondando la pelle, la carne e i sensi a ciò che si definisce piacere.
Tutta la presenza di una sana predilezione al piacere ne vale una pura ed esplosiva emozione che batte nelle tempie di un orgasmo.


Sereno notturno

Chi vive nell'anonimato di un perfetto giorno senza brezza, risulta essere per sempre solo con se stesso, senza pareri, opinioni e nemmeno la forza di dire, "Vado dalla parte del vento".

 

Sereno notturno

Cosa rimane di un pensiero, se viene lasciato alla mercé del vento. 

Sereno notturno

Vorrei essere velata assenza

senza mai perdere le virtù dell'essenza.

Facendomi scrupolo di non rimanere mai senza

una tua importante e costante presenza

Sereno notturno

Chiunque getta una bene prezioso, non può sperare poi sia nello stesso posto quando lo va a cercare.
Forse lo trova da un rigattiere, sicuramente ad un altro costo, probabilmente non confacente alle aspettative o con le stesse caratteristiche con le quali lo aveva lasciato.

 

Sereno Notturno 16/04/2014

Ognuno ha una sporca anima, la propria, quella separata dalla conoscenza diversa e dalle diverse abitudini, quella che non si accolla il diritto di farsi carico di altri pensieri che non siano condivisi, che non scende a patti con beceri venditori di false conoscenze, ma ne assorbe le sensazioni.
Follia pura sarebbe fomentare una rissa al proprio interno d'anima tranquilla, mai si sa quanto le persone possano spingersi oltre al loro disegno dell'immaginario, pura fantasia dettata dal passaggio del momento che ora cammina su laghi ghiacciati e poi su prati fioriti.
Anime senza sentire che promuovono una finta allegria per confondersi tra volti come al mercato settimanale si mescola la gente a fare compere, non siamo in vendita solo provando un capo, ma si deve entrare in "quel capo" per capire cosa vive, cosa si colora e come assapora un'anima.
Certo è difficile comprendere soggetti difficili, ma è pur sempre vero che a volte è facoltativo il voler mettersi alla conoscenza di cose troppo grandi, che si pensavano addomesticate al primo pensiero.

Sereno Notturno 16/04/2014
sculptur of Michelangelo

Per una dose di destino complice sono dannatamente stra-felice di questo fottutissimo intrigo di persone che sono al fianco, anche loro cocciutamente prese al continuo arrancare su strade in salita, ma sobrie nel farlo.
Non quelle anime che
si corrodono la pelle davanti ad un'unghia spezzata, quelle che col cuore in mano vanno a farselo rimettere in giusta sede, che corrono quando potrebbero solo camminare o fantasticano davanti a quel gin, rimanendo ore immobili a guardare il proprio sguardo pensando sia qualcuno che le osserva.
Dannatamente stra-felice di tutto ciò che non compare nelle regole del comune scritto, valicando confini extraterritoriali, bevendo una tequila e buttandosi in piscina subito dopo, la differenza tra il caldo dell'alcol e il tepore dell'acqua, quelli che si fottono in quella dannata spiaggia guardando e ridendo ai passanti.
Ebbri di felicità complice, mai di complicata verità... tu dimmi da che parte stai e prima di proferire parola rispecchiati in quella mia essenza che si chiama sporca anima.


Sereno Notturno 15/04/2014

Sentimi

Rimangono approcci quelli consumati
dentro fili di seta che scompaiono.
Solo mutazioni della pelle
sciolte dal proprio piacere.

Fino a quando questa simulazione
fino a dove ci si spinge.
Senza trovare l'equilibrio
di una spinta che vada oltre.

Voleri increspati che s'intravedono
piaceri che rimangono trasparenti.
Saper essere, sapendo di volere
capire una necessità che esula dai presupposti.


Frammenti
Sereno Notturno

Rimane da capire cosa vuoi che sia, farti attraversare da un percorso, oppure essere tu ad intraprenderlo.
Nell'indecisione muovi i passi scoprendo gli orizzonti.


Sereno Notturno 15/04/2014

Guardava sempre nella stessa direzione

quasi avesse un appuntamento con l'immenso.

Sereno Notturno 14/04/2014

Lei aveva previsto lui non sapeva

 

Mora occhi grandi furba, questi gli unici particolari che si ricordava di quell'impatto, nemmeno cosa facesse in quel luogo e il perché di quell'evolversi.

Fatto sta che erano passati tantissimi anni da quel ricordo, ma era rimasto incastonato tra le verità dei ricordi, rimanendo li fermo per essere scoperchiato quando c'era aria di chiuso, come a dire “ non sono fatto per rimanere chiuso qui, ma per essere divulgato.”

Sempre tanto è il piacere, forse anche per il fatto che si svolgeva in anni in cui i pruriti erano alle prime armi e chi voleva giocare le sue carte, sapeva mescolare il mazzo così bene che si rimaneva storditi all'idea, se avesse dovuto ricordarsi l'età, probabilmente non se lo sarebbe ricordato, forse cinque o sei anni più grande e si sa quando si ha diciassette anni sono tantissimi.

Era solito svagarsi dalla giornata, facendo la cosa che più gli riusciva bene, andare in palestra, ma non era di quelli fissati con i muscoli, voleva solo essere tonico di corpo e mente, alternando quello allo squash oppure alla sauna o la doccia solare, voleva in pratica viversi la palestra, in forte relax.

In quel periodo andavano molto i tornei di squash e si fermava spesso ad ammirare gli incontri, lui veniva dal tennis agonistico e quello era il “lato mignon” del suo sport, il tutto dentro quell'ambiente risultava confortevole l'attesa.

Capitava spesse volte ad orari tranquilli, altre a due ore dalla chiusura, ciò dipendeva dal lavoro, avendo l'annuale per lui non risultava essere un problema l'orario e la frequenza.

Il giro era sempre quello i soliti incontri, gente nuova che s'iscriveva, altri che lasciavano receptionist che salutavano alcune più simpatiche altre meno, ma lei, stranamente sempre c'era, un po dietro al banco, in palestra o in ogni dove, poi capì che era la ragazza di fiducia della titolare, colei che risolveva problemi laddove ce ne fosse bisogno; lo sguardo finiva sempre in quella direzione, li dove c'era il suo riflesso, questo era dato dal fatto che lui più volte si era sentito quasi scrutato, reso mansueto nell'espressione ma scalpitante negli intenti.

Scusa hai da cambiare diecimila lire per favore che dovrei prendere da bere alla macchinetta.”

Lei furbamente rispose “Non ho spicci, offro io, tanto sono sempre qua, come puoi vedere benissimo.”

Succedeva spesso, questa sua eleganza nell'offrirsi partecipe di un'agiatezza, “Stai tranquillo” gli diceva, “Poi offrirai tu...”

C'era questo rapporto-complicità che per diverse volte andava bene ad entrambi, ma si sa la complicità attizza gli animi e i pensieri, lei era un tipo sveglio che sapeva dar di conto, sapeva dirigere e sapeva organizzare... fin troppo pensò l'uomo un giorno.

Quel sabato era la vigilia di una festa, chissà quale, non aveva una gran importanza, ma la palestra chiudeva prima, l'uomo tirò tardi con gli attrezzi, arrivato vicino al bancone, si accorse che c'era pochissima gente, quasi nessuno, una voce lo sviò, “ Siccome stiamo chiudendo abbiamo iniziato a pulire la palestra e le donne delle pulizie hanno pulito lo spogliatoio, hanno lasciato qui in ordine il vestiario, dovresti andare nell'altro spogliatoio, scusa ma abbiamo cercato di portarci avanti, ovviamente all'uomo non cambiava decisamente tanto, quindi prese la sua roba ed entrò nello spogliatoio, era più piccolo ma come tutti i bagni delle donne più pulito.

Preparò la sua roba e si avviò sotto la doccia, era una delizia dopo la fatica stare a sentire lo scroscio dell'acqua mescolato al profumo del doccia-schiuma, si insaponò talmente tanto che quasi non sentiva e non vedeva, era un'estasi rimanere ad occhi chiusi immobile a goderne dei momenti.

Un fremito percorreva il suo corpo, l'acqua diventò gelata, poi di nuovo calda e sentì due labbra calde inghiottirne il sesso, sobbalzò, appena aprì gli occhi vide lei ancora vestita che piegata sul suo uccello lo guardava e l'unica cosa che lei disse fu “Hai visto cosa sono in grado d'organizzare per rimanere sola con te?”

Un attimo solo e lei si spogliò, un seno non troppo grande un culo da paura e un sesso di quelli che rimane impossibile non sguainare un'asta di piacere, l'inguine era di una perfezione tale che ogni minimo pelo sembrava disegnato, in quel contorno che trovava stile nella moicana.

Labbra accentuate e un chiaro segno di desiderio compariva tra loro, “Leggi il desiderio tra la mia carne” questo era dettato dal tempo d'attesa in cui da tempo versava. Lui era sconvolto da questo vedere, il liquido piacere di lei le rigava le cosce e per lui l'essere in erezione davanti a lei quasi non lo sconvolgeva, tanto era il desiderio di guardarla.

Si girò appoggiando le mani alla panca, l'unica cosa che riuscì a dire fu “entrami.” Lui l'assecondò subito mentre la mano di lei era già pronta a cambiarne la destinazione in quel delirio di umori di qui lei era intrisa. Una spinta decisa ma delicata ed una risposta altrettanto al limite del lecito, quando lei si aprì con due mani le natiche per farlo scivolare, sentivano ambedue il caldo delle carni e l'assoluto accordo dei sensi, arrivando all'unisono a contorcersi nelle pieghe aspre di un passaggio reso fluido dal puro godimento.

Erano in pura libertà in quel posto che vedeva passare una marea di gente ogni giorno, l'uomo vedeva lei sotto un occhio diverso quasi a cercare di capire come fosse, lei stese l'asciugamano sulla panca e i piedi sopra, lasciando scoperto il sesso ancora umido, sembrava l'invito al quale l'uomo non poteva sottrarsi, arrivo veloce e deciso con la sua lingua a picchiettare quel clitoride martoriato di orgasmi, vigile al sentire e ingrossato dalla densa eccitazione costante.

Entrambi si buttarono sotto la doccia quasi avendo però paura di eliminare il ricordo, uno di fronte all'altro minuziosamente cercando di usare gli stessi spruzzi dell'acqua, quasi a condividerne il rumore nella pelle, non pensando a cosa avrebbero fatto dopo, ma avendo netta la sensazione che si sarebbero cercati.

L'uomo ora è grande e la donna con cinque anni di più ha fatto perdere le tracce ma non il ricordo.

Sereno notturno 13/04/2014

racconto breve

 

In tutti noi è innato il desiderio di riscatto, chi lo dimostra in un modo o chi lo cela tra l'entusiasmo silenzioso di un pensiero.

Regola perfetta per prendere coscienza di un tumulto, che esplode per necessità e da cui non si torna indietro, se non col cambiamento.

Arrivavano serene, quelle brezze leggere, quasi ad infondere docili sospiri nei pensieri provocatori.

Si arrotolavano come foglie al vento, plasmando ogni tenero sentiero di povertà dei ricordi.

Rimanevano così guardandosi in faccia l'un l'altro, quasi a voler aspettare la prossima folata a cambiarne i volti.

Avevano considerazione a vicenda e nessun timore nel confronto, ma pura e sana esaltazione del perfetto.

Cosa ce ne facciamo di un simulatore di felicità, se questa per il più delle volte è apparente, s'infrange sul muro dei pensieri.
Ogni essere la usa in quel dato momento come pagliativo per l'esistenza, ma non ne vuole trarre ragione di vit
a.
La felicità non deve essere ricercata nel momento del bisogno, non è una medicina da ingoiare dopo i pasti.
Rimane l'essenza della vita, che non si comanda, vive e si divulga in ogni essere umano.


Sereno Notturno 08/04/2014

Rigore apprezzato

Significative apparenze che si scoprono in un agguato di mani, in un delirio di folla in un abbraccio o un concerto di orgasmi.

Pur sempre vive interpretazioni di crescenti istinti, resi quasi addomesticati dal non voler
apparire troppo nascosto nei meandri di un turbamento dell'anima.

Corpi elastici che si nutrono del guardare, emozionati dal sentire.

In un pieno rigore che solo chi sa apprezzare determinate parole può concepire, anche il solo guardarti a me vicino è di per se emozione.

Vivere scomposto in una folla silenziosa di perfette menti che attendono il librarsi in volo di saggiate ali.


Sereno Notturno 07/04/2014

drabble

In-sano pensiero

Non ci si deve mai ritenere colti, di cosa poi... di sapere qualcosa in più di un'altro... quando invece si sanno cento cose in meno di tanti altri.
Di avere sempre la risposta giusta... forse aspettando a rispondere si pondererebbe meglio.
Forse perchè ci si arroga il diritto di conoscenza... quando girando in tanti posti prbabilmente si perderebbe chiunque.
Non sono per lo spadroneggiare del modo d'essere, fermandomi a guardare una statua, sebbene non voglia avere la supremazia sul mio modo d'essere, mi insegna tanto.
Sono cose da stare attenti, quelle sull'anima sono conoscenze forti e meritano un approfondimento che neppure in un secolo di vita siamo in grado di comprendere.
Ora finendo il mio bicchiere di vino insieme al mio amico Charles, lascerò intatto il casino che regna nella stanza e mi dedicherò alla bellezza della mia mente, quella ha bisogno di cure che nemmeno le migliori pastiglie sono in grado di guarire.

 

Sereno Notturno 06/04/2014

Chi si propone per la soluzione dei problemi, poi manda avanti gli altri, merita di essere il problema.

Sereno notturno

Sicuramente non sapremo mai cosa può essere giusto o sbagliato nella nostra vita o nelle nostre scelte, abbiamo la possibilità però di dedicarci a ciò che ci fa stare bene e quello, molto probabilmente influirà sui nostri percorsi.
Bel giorno.


Sereno Notturno 06/04/2014

La percezione di chi è al fianco, qualunque potenzialità abbia, aumenta di consistenza direttamente proporzionale al gesto che esprime.
Non dalla grandezza del gesto, ma dal gesto stesso
Grazie


Sereno Notturno

Ciao, sei tu la saggezza delle parole?
Assolutamente no mi limito a scomporre un pensiero, cerco di far combaciare la verità con la necessità.
Difficile pensar di farlo, quando l'impulsività ha partita vinta sull'attimo.
Poi sinceramente n
on mi sento così in grado di dar un mio pensiero, quando in realtà avrei bisogno del pensiero degli altri.
Sono labirinti dell'anima, a cui devi rispondere con la pura tranquillità, difficile da cercare.

    Sereno Notturno 03/04/2014

Evasioni mentali

 

Guardava la carne, lei era li ad un passo dalle sue mani.

Scorgeva lo sguardo, era ad un attimo per essere baciato.

Trepidante scroscio di verità, sul corpo che inghiotte piacere.

 

Non nascondeva quella forte eccitazione

Che rendeva la pelle umida

Voleva essere sedotta con la lingua.

 

Con gli stessi piaceri e le stesse volontà

Di colei che non si ferma di fronte all'imbarazzo di un eccitazione

Assaporava con gli occhi la vista di lui che cresceva.

 

Nella carne dentro la carne

In un continuo umettare di sensuale gusto

Mescolando gli stessi piaceri e sporcandosi la lingua.

 

Lei godeva, lui veniva, con la stessa ferocia

Di una carne scelta

Sulla brace di un respiro sul collo

Sereno notturno poesia

Sentenze

Sempre più stretto nella morsa delle tue carni, sempre piu’ convinto della lussuria della tua prigionia.
Mi divincolo per cercare la chiave di un desiderio che appare costante nelle nostre menti, afferrando i cardini di un’emozione che non arrugginisce il volere di una passione.
Scivola costante in un corpo che preme per cercare il piacere assoluto che solo le tue labbra sanno donarmi.

 

Sereno Notturno 01/04/2014